WineAut rappresenta un’innovativa iniziativa che fonde due universi apparentemente distanti, quello del vino e dell’autismo, attraverso un approccio unico e distintivo. Il progetto, infatti, si propone di creare un brand di vini e di promuovere la storia e le tradizioni della nostra terra, tramite la partecipazione attiva di persone che vivono con l’autismo.
Grazie al loro impegno e alla loro passione, WineAut intende valorizzare la bellezza e la ricchezza delle nostre radici, offrendo al tempo stesso un’opportunità di lavoro e di crescita a chi spesso viene emarginato dalla società.
L’idea di WineAut prende forma durante il periodo di lockdown, a seguito delle difficoltà incontrate dai ragazzi autistici nel seguire le lezioni a distanza. Massimo, il padre di uno di loro, inizia a riflettere su un’alternativa alla tradizionale alternanza scuola-lavoro. Dopo aver presentato la sua idea alla scuola, questa viene accolta positivamente e la storica “Cantine Risveglio” di Brindisi si offre immediatamente di coinvolgere Samuele e altri ragazzi nel processo produttivo del vino.
Grazie a WineAut, i ragazzi partecipano alla vendemmia, all’etichettatura, alla pigiatura, all’imbottigliamento e alla vendita al banco, contribuendo alla realizzazione del primo vino del brand: Zero, uno chardonnay frizzante.
Questo progetto innovativo coinvolge attivamente giovani con disturbi dello spettro autistico nelle diverse fasi di produzione del vino, rappresentando un’importante iniziativa pilota volta a promuovere l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con autismo. Grazie alla partecipazione dei ragazzi con autismo, WineAut non solo valorizza le loro abilità e la loro passione per il lavoro, ma si propone anche di sensibilizzare la società sui temi dell’autismo e dell’inclusione.
La presentazione ufficiale del progetto si è tenuta presso la sede delle Cantine Risveglio il 22 giugno, con la partecipazione di personalità del mondo del vino e dell’inclusione sociale. Tra i presenti, infatti, c’erano il presidente e il vicepresidente delle Cantine Risveglio, Giovanni Nardelli e Giovanni Marco Di Giulio, il presidente del Consorzio di gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, il presidente del Consorzio Ats Br4, Antonio Calabrese, nonché l’amministratore unico di Autnotout srl Impresa Sociale, Massimo Striano, proprio il papà che ha avuto l’idea. Grazie al loro prezioso contributo e alle loro testimonianze personali, l’evento è stato un successo e ha sottolineato l’importanza e l’impatto positivo del progetto WineAut.
Nel corso dell’evento di presentazione, è stata svelata la prima etichetta WineAut: “Zero”, uno chardonnay bianco frizzante della vendemmia 2022, caratterizzato dalla sua semplicità, sincerità e dalle sfumature aromatiche particolari. Questo vino rappresenta un invito a condividere momenti di gioia e di convivialità insieme, celebrando l’importanza del stare bene in compagnia.
Il presidente delle Cantine Risveglio ha espresso la sua grande soddisfazione per la collaborazione, che certamente proseguirà anche in futuro:
È un bellissimo progetto, perché ci arricchisce emotivamente e noi, come Cantine Risveglio, abbiamo il dovere di precisare che abbiamo messo a disposizione tutto ciò che è servito perché questo progetto si realizzasse. Siamo onorati di essere stati individuati da Massimo Striano per poter vivere da vicino l’impronta di questo progetto, che in qualche modo vede protagonisti soprattutto Samuele e i suoi amici.
Il Consorzio di gestione di Torre Guaceto è diventato proprio il primo partner commerciale dell’iniziativa di Autnotout, impegnandosi a sostenere il progetto WineAut e a promuovere la vendita di “Zero” presso il proprio lido. In particolare, il lido di Torre Guaceto offrirà l’opportunità di gustare il vino in abbinamento alle friselline con prodotti locali a chilometro zero, consolidando così l’impegno per la valorizzazione della cultura e delle tradizioni del territorio.
WineAut offre una straordinaria opportunità per le persone che partono da posizioni svantaggiate, permettendo loro di emergere come protagonisti in un mercato altamente competitivo. Grazie al prodotto unico e all’identità distintiva del progetto, possono inserirsi in una filiera sinergica e di elevata qualità, generando valore e creando nuove opportunità lavorative. In questo modo, WineAut si propone di sfidare gli stereotipi e di promuovere l’inclusione sociale, dimostrando che la diversità rappresenta una risorsa preziosa per la società nel suo insieme.
Siamo ansiosi di poter assaggiare un calice di Zero e brindare all’iniziativa che coinvolge Samuele ed i ragazzi come lui.