Malvasia Nera di Lecce e Brindisi

La Malvasia Nera di Lecce e Brindisi è un vitigno autoctono pugliese a bacca nera, appartenente alla vasta famiglia di vitigni del genere Malvasia, originari del borgo greco del Peloponneso Monemvasìa e diffusi ormai in tutto il Mediterraneo.

Per lungo tempo si è ritenuto che la Malvasia Nera leccese e quella brindisina fossero due ceppi differenti, ma studi recenti basati sulla caratterizzazione ampelografica e su analisi genetiche hanno dimostrato con certezza che si trattava invece della medesima pianta. Nonostante questo però, differenti modalità di coltivazione possono generare grappoli con lievi differenze, tali da indurre a ritenerle varietà a sé stanti.

La Malvasia Nera è considerato uno dei vitigni simbolo del Salento e della Puglia, coltivato soprattutto nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto. Si tratta di un vitigno di medie dimensioni a maturazione tardiva, che richiede un clima caldo e secco per esprimere al meglio le sue caratteristiche organolettiche.

Grappoli di uva Malvasia Nera di Lecce e Brindisi, vitigno autoctono salentino.

Caratteristiche del Malvasia Nera e dei suoi vini

La Malvasia Nera di Lecce e Brindisi è una varietà discretamente produttiva che da vita a grappoli di medie dimensioni e acidi con buccia sottile tinta di blu. Il mosto che ne deriva non possiede il caratteristico aroma moscato che contraddistingue molte altre malvasie, bensì presenta un sapore piuttosto neutro.

Pur essendo una delle espressioni più genuine della viticoltura di questa terra, profondamente legata alla storia, alla cultura e all’identità del Salento, la Malvasia Nera è stata negli anni quasi completamente sostituita da altri vitigni più produttivi e oggi sono poche le vigne rimaste.

Il vino prodotto dalla Malvasia Nera di Lecce si presenta di colore rosso rubino intenso, con riflessi violacei. Al naso, emergono note di frutta rossa matura, spezie e tabacco, mentre al palato si distingue per la sua struttura corposa, acidità equilibrata e un tannino vellutato, con piacevole persistenza aromatica.

Vini rossi Malvasia Nera assaggiati e da assaggiare

  • Cantine PaoloLeo, Moramora

    Vino Moramora di Cantine Paolo Leo, prodotto da Malvasia Nera di Lecce e Brindisi.

    Si presenta con un colore rosso rubino denso e brillante. Al naso regala note di piccoli frutti rossi e maturi come more e gelsi dall’inconfondibile profumo dolce, che si mescolano alla persistenza delle prugne appassite e dei delicati aromi di spezie come cardamomo e vaniglia. L’ingresso in bocca è avvolgente e morbido, con un tannino delicato che si fonde alle fragranze fruttate. Il finale è lungo e persistente, lasciando in bocca il gusto intenso e aromatico dei frutti di bosco maturi.

  • San Marzano, Talò Malvasia Nera

    Vino di Malvasia Nera San Marzano Wines, Talò.

    Il colore è un rosso rubino profondo. Le prime note al naso sono quelle di bacche rosse mature, come lamponi e more, che si fondono delicatamente con sfumature speziate. Quando riempie il palato, rivela una netta struttura e corposità, con gusto pieno e avvolgente che ricorda i frutti rossi persistenti. L’attacco è morbido e setoso, retrogusto è sorprendentemente lungo e consistente, lasciando in bocca sensazioni speziate, fruttate e di fine tannino. Un rosso deciso ma ben equilibrato grazie alla sua natura avvolgente e persistente.

Altri vini da Malvasia Nera di Brindisi e Lecce in purezza, sono già presenti nella mia personale wishlist, un elenco di bottiglie che vorrei assaggiare al più presto e che comprende, tra gli altri:

❖ Le Vigne di Sammarco, Marasia ❖ Due Palme, Serenere ❖ Masseria Li Veli, Askos Malvasia Nera
❖ Vecchia Torre, Malvasia Nera ❖ Vinicola Palamà, D’Arcangelo ❖ Castel di Salve, Lady Killer
❖ Cantina Sampietrana, Sessantenario ❖ Duca Carlo Guarini, Malìa Malvasia Nera
❖ Cantina San Donaci, Pietra Caya ❖ Feudi di Guagnano, Diecianni ❖ Vigneti Reale, Malvasia Nera

La Malvasia Nera di Lecce e Brindisi viene spesso utilizzata in blend con altri vitigni autoctoni del Salento, come il Negroamaro, il Primitivo e il Susumaniello, per ottenere vini ancora più complessi ed equilibrati. Questo caratteristico vitigno rientra nella composizione di rinomate DOC e DOP pugliesi, tra cui Salice Salentino, Brindisi, Copertino, Lizzano, Nardò, Squinzano, Leverano e Cacc’e mmitte di Lucera.

Come sono i vini in blend con la Malvasia Nera?

I vini prodotti in blend con la Malvasia Nera hanno maggiore complessità aromatica grazie ai profumi di altri vitigni presenti nella combinazione. Possono esprimere note floreali, agrumate o speziate oltre agli aromi di frutti rossi tipici della Malvasia Nera. Questo varietà di uva conferisce corpo e ricchezza al vino, mentre altri vitigni possono apportare acidità e tannini per una struttura più robusta.

Nei vini blend la Malvasia Nera esprime il suo carattere in modo meno puro e marcato, amalgamandosi agli altri vitigni presenti. Il vino acquista una personalità più complessa, ma anche maggior equilibrio. Questi vini hanno una natura più versatile, adatta sia a un consumo giovane sia dopo qualche anno di affinamento.

Alcuni vitigni che si combinano particolarmente bene con la Malvasia Nera provengono dalla sua stessa zona di produzione e nella maggior parte dei casi ne condividono il terroir: il Negroamaro, il Primitivo e il Susumaniello.

🍇 Il blend Malvasia Nera – Negroamaro produce vini scuri, di color rosso rubino profondo, con riflessi viola e tendenti al granato con l’invecchiamento. Hanno profumi complessi con note fruttate, speziate e balsamiche. Si distinguono aromi di ciliegia, ribes, amarena, prugna, insieme a sentori di violetta, pepe nero, genziana e vegetali tipici della Malvasia nera. Il Negroamaro aggiunge note minerali, affumicate e tostate. Il blend esprime sensazioni gustative di frutti rossi maturi e spezie, con tannini decisi, in cui il Negroamaro determina una maggiore struttura, astringenza e corpo. Un’acidità vivace e fresca bilancia la forte tannicità.

È il blend ideale per una cena rustica con piatti sostanziosi, si abbina bene con carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati.

🍇 Il blend Malvasia Nera – Primitivo produce vini molto complessi, che conservano la finezza della Malvasia e la potenza del Primitivo. Questo mix enfatizza le note di ciliegia, ribes e more della Malvasia Nera, con riflessi di frutti di bosco e sottobosco del Primitivo, con aromi molto concentrati e persistenti. Il Primitivo conferisce al vino una struttura piena, corposa e molto tannica, mentre la Malvasia li ammorbidisce e li rende meno astringenti. Il tannino è percepito come setoso al palato. Nonostante la robustezza, l’acidità del vino rimane ben integrata e non risulta troppo alta, grazie all’apporto di morbidezza della Malvasia.

Sono vini strutturati ma eleganti, adatti all’invecchiamento e ad un consumo più occasionale. Sono versatili e adatti ad accompagnare piatti di carne, formaggi ed affettati.

🍇 I vini prodotti dal blend di Malvasia nera e Susumaniello hanno un colore rosso rubino intenso, con riflessi viola. Il Susumaniello conferisce intensità cromatica al blend. Hanno profumi fruttati molto complessi in cui si percepiscono aromi di ciliegia, ribes, amarena, prugna e lampone, insieme a sentori di violetta e pepe nero tipici della Malvasia Nera. A questi, il Susumaniello aggiunge note minerali e balsamiche. Questi vini hanno sapori ricchi e corposi, con tannini vellutati. Il blend esprime seducenti sensazioni gustative di frutti rossi maturi, insieme a sfumature speziate e tostate.

È un vino ben bilanciato, né eccessivamente rustico né troppo dolce, dove le peculiarità delle due varietà si fondono aromaticamente e gustativamente. Trova abbinamento ideale con carni brasate, formaggi a pasta dura, selvaggina. Il blend può essere anche apprezzato come vino da meditazione.

Si possono ottenere vini rosati da Malvasia Nera?

Il vitigno Malvasia Nera di Lecce e Brindisi viene principalmente utilizzato per la produzione di vini rossi strutturati e aromatici, ma può anche essere vinificato anche in rosato, sfruttando il contatto limitato tra le bucce e il mosto durante la fermentazione, impedendo così che questo assorba troppi coloranti dalle bucce.

Il periodo di macerazione viene dunque accorciato a poche ore o al massimo un paio di giorni, contrariamente a quanto richiesto per le vinificazioni in rosso. Lasciando quindi macerare pochissimo le bucce pigmentate nel mosto, quest’ultimo acquisisce solo una leggera colorazione tendente al rosa, di varie tonalità a seconda del tempo impiegato.

Dopo la fermentazione, il vino che ne consegue sarà un rosato che erediterà dalla Malvasia Nera aromi e profumi floreali ma anche fruttati tipici di questa varietà salentina. Riducendo al minimo l’estrazione di sostanze coloranti dalle bucce durante la vinificazione, anche un vitigno come la Malvasia Nera di Lecce può dare origine a vini rosé delicati e genuini.